Successo per l'iniziativa del 14 gennaio a Palermo sulla legge di di iniziativa popolare
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- Pubblicato: Martedì, 18 Gennaio 2011 18:33
Lo scorso 14 gennaio si è svolta a Palermo l'importante iniziativa regionale a sostegno dell'approvazione della proposta di legge di iniziativa popolare e dei consigli comunali per la ripubblicizzazione delle acque in Sicilia. E' stato un evento memorabile per la nostra regione, che ha visto la partecipazione di tutti i movimenti siciliani, delle amministrazioni degli Enti Locali, del mondo della cultura e dell'associazionismo laico e religioso, della cgil, e di tanti cittadini. La grandissima partecipazione, circa seicento persone, testimonia quanto sia alta in Sicilia la tensione per l'acqua pubblica e l'unità di un movimento trasversale alle appartenenze che vuole riappropriarsi dei beni comuni.
L'iniziativa si è svolta all'indomani dell'importante ammissione della Corte Costituzionale di due dei tre quesiti referendari che abbiamo promosso con la raccolta di 1.400.000 firme, ed è stata incentrata oltre che sull'importanza dell'innovatovo processo democratico che ha portato alla presentazione della nosta proposta di legge, già assegnata alle commissioni Parlamentari, che con l'inizativa si sollecita ad approvare, sulla necessità di un rinnovato impegno congiunto per portare la maggioranza degli italiani al voto.
L'apertura è stata affidata alla lettura di un testo che Dario Fo ci ha voluto regalare per l'occasione, magistralmente letto dalla voce storica della RAI siciliana, Gabriella Guarnera.
Il primo intervento, per motivi logistici è stato quello del Procuratore antimafia Antonio Ingroia, che malgrado avesse da tempo fissato un incontro a Napoli per la serata, ha voluto essere con noi. Partendo dal ricordare la mafia dei pozzi durante le grandi siccità siciliane, ha evidenziato la preoccupazione che sull'acqua, con la privatizzazione, oltre a sottrarre i diritti fondamentali, si possano addensare gli interessi criminali e mafiosi, sempre presenti nella gestione degli appalti tra pubblico e privato quando, come in questo caso, ingenti capitali pubblici sono disponibili. Il Procuratore, nel dichiararsi al nostro fianco, ha inoltre sottolineato come i meccanismi di partecipazione e controllo democratico previsti dal nostro ddl, possano rappresentare un efficace strumento di controllo sulla gestione pubblica.
Chi scrive ha introdotto i lavori con un breve escursus sul percorso del movimento e degli Enti Locali che ha portato alla presentazione della legge, concludendo sulla necessità in attesa della discussione in Aula, che il governo approvi una moratoria che sospenda ogni processo di privatizzazione in corso.
L'intervento del giurista del gruppo Rodotà, Luca Nivarra, è stato salutato da un'ovazione del pubblico presente, per l'accoglimento dei quesiti referendari. Nivarra ha ampiamente disquisito sui temi del referendum anche in relazione alla legislazione nazionale ed europea, ed ha poi centrato il suo intervento sulla concreta possibilità ai sensi dell'art. 14 dello statuto autonomo della regione, che la proposta di legge possa essere approvata senza pregiudizi di leggittimità da parte del Commissario dello stato.
L'On. Giovanni Panepinto sindaco di Bivona e moderatore dell'iniziativa, anche delegato a rappresentare il Presidente del gruppo del PD al Parlamento regionale, ha ricordato alcuni momenti salienti della nostra battaglia, come la mancata consegna delle reti ai commissari governativi, quando si minacciavano i Sindaci di pagare in solido le conseguenze di tali atti giudicati eversivi, e la recente disponibilità, su nostra sollecitazione, da parte dell'Assessore delle Autonomie locali e della funzione pubblica, di sospendere i commissariamenti per la consegna delle reti, come i gestori richiedono. Panepinto ha sottolineato inoltre come ora sia necessario l'impegno concreto di tutti i Movimenti ed i Comuni siciliani per il raggiungimento del quorum.
Giuseppe Notarstefano, direttore dell'Ufficio Diocesano per i problemi sociali e del lavoro, ha affrontato il tema dell'acqua come bene comune e diritto inalienabile di ogni individuo, fonte di vita sacra ad ogni cultura, ricordando come lo stesso Benedetto XVI abbia indicato in una delle sue recenti Encicliche, l'importanza del diritto e dell'accesso all'acqua per tutti i popoli della terra. Notarstefano condividendo le nostre ragioni, ha in conclusione dato il proprio sostegno al nostro movimento per l'acqua pubblica, alla proposta di legge presentata ed ai prossimi referendum.
In rappresentanza dei Sindaci del coordinamento enti locali, è intervenuto Michele Botta, Sindaco di Menfi e presentatario del ddl di iniziativa Consiliare. Nel suo intervento ha enucleato le ragioni di una gestione pubblica dell'acqua che ha le sue radici nelle municipalità, le istituzioni più vicine al cittadino. il Sindaco, che ricordiamo essere stato recentemente oggetto di intimidazioni, ha anche rivendicato con orgoglio, da Amministratore di centrodestra, la sua piena condivisione sul percorso intrapreso per mantenere in mano pubblica e partecipata la gestione della risorsa idrica. il Sindaco Botta nel ricordare la trasversalità del movimento per l'acqua, ha concluso il suo intervento dicendo "in questo consesso mi sento a casa mia", riscuotendo un applauso solidale e convinto dell'assemblea.
E' seguito l'intervento dell'eurodeputato Rita Borsellino, che già nel 2007, da parlamentare regionale aveva presentato un ordine del giorno per la ripubblicizzazione dell'acqua in sicilia. La Borsellino ha illustrato la sua attività presso il parlamento europeo, ed in particolare di una recente interrogazione, (06.10.10) alla Commissione europea sulla supposta obbligatorietà prevista dall'art. 15 del decreto Ronchi di affidare anche la gestione del servizio idrico ad un soggetto privato mediante gara pubblica imposta dalla disciplina comunitaria. La risposta fornita dalla Commissione il 22.11.10 afferma che La legislazione dell'UE sulle acque è testualmente neutra rispetto all'organizzazione e al regime di proprietà e gli obblighi si applicano indipendentemente dalla natura pubblica o privata dei fornitori di servizi idrici.
Le conclusioni sono state affidare alla Segretaria generale della cgil Susanna Camusso, che ha svolto un appassionato intervento sostenendo che i beni comuni e l'acqua in particolar modo siano diritti inalienabili sui quali è impensabile si possa fare profitto. Nel suo ragionamento la Camusso ha sviluppato il tema dell'accesso all'acqua come paradigma di un diverso modello di sviluppo possibile che il movimento a livello globale e locale porta avanti, e che attiene in definitiva al concetto stesso di uguaglianza. La mobilitazione per la gestione pubblica, democratica e partecipativa, che fà rientrare i beni comuni nel dibattito pubblico del Paese, si contrappone alle immagini di guerra, ingiustizia e sopraffazione che caratterizzano la “globalizzazione”. L’accesso ugualitario all’acqua e la sua disponibilità per tutti porta alla riduzione delle disuguaglianze; è un tema che fà giustizia sociale. Ne consegue che l’acqua vada gestita in forma pubblica in quanto bene disponibile per tutte le persone; La nostra battaglia fa piazza pulita della mistificazione sul rapporto pubblico-privato, mettendo in rilievo come attraverso gli appalti si faciliti in realtà l’ingresso della criminalità che trova percorsi preferenziali per il riciclaggio di denaro sporco. La Camusso ha evidenziato come sia necessario piuttosto che veicolare la consumata equazione privato efficiente pubblico inefficiente, battersi affinchè lo Stato garantisca i propri cittadini, a partire dai più deboli. In conclusione la Segretaria generale della cgil, soffermandosi sullo slogan della manifestazione “riprendiamoci il presente, costruiamo il futuro” ne ha legato il significato ai giovani, specificando che costruire il futuro significa avere la disponibilità di beni raggiungibili che sono propri di uno Stato che garantisce il lavoro e la legalità. In questo senso il movimento per l'acqua pubblica è portatore di un rinnovato impegno democratico che si contrappone al triste spettacolo che oggi la politica offre nel nostro Paese.
La manifestazione si è conclusa con la proiezione di uno dei due video che Moni Ovadia con grande generosità ha registrato per l'occasione e che saranno resi disponibili come materiali per il movimento.
La grande partecipazione registrata all'iniziativa e l'attenzione che siamo riusciti a suscitare, ci fa ben sperare di fare rientrare tra le priorità dell'agenda politica della nostra regione l'acqua bene comune e la sua ripubblicizzazione.
L'apertura è stata affidata alla lettura di un testo che Dario Fo ci ha voluto regalare per l'occasione, magistralmente letto dalla voce storica della RAI siciliana, Gabriella Guarnera.
Il primo intervento, per motivi logistici è stato quello del Procuratore antimafia Antonio Ingroia, che malgrado avesse da tempo fissato un incontro a Napoli per la serata, ha voluto essere con noi. Partendo dal ricordare la mafia dei pozzi durante le grandi siccità siciliane, ha evidenziato la preoccupazione che sull'acqua, con la privatizzazione, oltre a sottrarre i diritti fondamentali, si possano addensare gli interessi criminali e mafiosi, sempre presenti nella gestione degli appalti tra pubblico e privato quando, come in questo caso, ingenti capitali pubblici sono disponibili. Il Procuratore, nel dichiararsi al nostro fianco, ha inoltre sottolineato come i meccanismi di partecipazione e controllo democratico previsti dal nostro ddl, possano rappresentare un efficace strumento di controllo sulla gestione pubblica.
Chi scrive ha introdotto i lavori con un breve escursus sul percorso del movimento e degli Enti Locali che ha portato alla presentazione della legge, concludendo sulla necessità in attesa della discussione in Aula, che il governo approvi una moratoria che sospenda ogni processo di privatizzazione in corso.
L'intervento del giurista del gruppo Rodotà, Luca Nivarra, è stato salutato da un'ovazione del pubblico presente, per l'accoglimento dei quesiti referendari. Nivarra ha ampiamente disquisito sui temi del referendum anche in relazione alla legislazione nazionale ed europea, ed ha poi centrato il suo intervento sulla concreta possibilità ai sensi dell'art. 14 dello statuto autonomo della regione, che la proposta di legge possa essere approvata senza pregiudizi di leggittimità da parte del Commissario dello stato.
L'On. Giovanni Panepinto sindaco di Bivona e moderatore dell'iniziativa, anche delegato a rappresentare il Presidente del gruppo del PD al Parlamento regionale, ha ricordato alcuni momenti salienti della nostra battaglia, come la mancata consegna delle reti ai commissari governativi, quando si minacciavano i Sindaci di pagare in solido le conseguenze di tali atti giudicati eversivi, e la recente disponibilità, su nostra sollecitazione, da parte dell'Assessore delle Autonomie locali e della funzione pubblica, di sospendere i commissariamenti per la consegna delle reti, come i gestori richiedono. Panepinto ha sottolineato inoltre come ora sia necessario l'impegno concreto di tutti i Movimenti ed i Comuni siciliani per il raggiungimento del quorum.
Giuseppe Notarstefano, direttore dell'Ufficio Diocesano per i problemi sociali e del lavoro, ha affrontato il tema dell'acqua come bene comune e diritto inalienabile di ogni individuo, fonte di vita sacra ad ogni cultura, ricordando come lo stesso Benedetto XVI abbia indicato in una delle sue recenti Encicliche, l'importanza del diritto e dell'accesso all'acqua per tutti i popoli della terra. Notarstefano condividendo le nostre ragioni, ha in conclusione dato il proprio sostegno al nostro movimento per l'acqua pubblica, alla proposta di legge presentata ed ai prossimi referendum.
In rappresentanza dei Sindaci del coordinamento enti locali, è intervenuto Michele Botta, Sindaco di Menfi e presentatario del ddl di iniziativa Consiliare. Nel suo intervento ha enucleato le ragioni di una gestione pubblica dell'acqua che ha le sue radici nelle municipalità, le istituzioni più vicine al cittadino. il Sindaco, che ricordiamo essere stato recentemente oggetto di intimidazioni, ha anche rivendicato con orgoglio, da Amministratore di centrodestra, la sua piena condivisione sul percorso intrapreso per mantenere in mano pubblica e partecipata la gestione della risorsa idrica. il Sindaco Botta nel ricordare la trasversalità del movimento per l'acqua, ha concluso il suo intervento dicendo "in questo consesso mi sento a casa mia", riscuotendo un applauso solidale e convinto dell'assemblea.
E' seguito l'intervento dell'eurodeputato Rita Borsellino, che già nel 2007, da parlamentare regionale aveva presentato un ordine del giorno per la ripubblicizzazione dell'acqua in sicilia. La Borsellino ha illustrato la sua attività presso il parlamento europeo, ed in particolare di una recente interrogazione, (06.10.10) alla Commissione europea sulla supposta obbligatorietà prevista dall'art. 15 del decreto Ronchi di affidare anche la gestione del servizio idrico ad un soggetto privato mediante gara pubblica imposta dalla disciplina comunitaria. La risposta fornita dalla Commissione il 22.11.10 afferma che La legislazione dell'UE sulle acque è testualmente neutra rispetto all'organizzazione e al regime di proprietà e gli obblighi si applicano indipendentemente dalla natura pubblica o privata dei fornitori di servizi idrici.
Le conclusioni sono state affidare alla Segretaria generale della cgil Susanna Camusso, che ha svolto un appassionato intervento sostenendo che i beni comuni e l'acqua in particolar modo siano diritti inalienabili sui quali è impensabile si possa fare profitto. Nel suo ragionamento la Camusso ha sviluppato il tema dell'accesso all'acqua come paradigma di un diverso modello di sviluppo possibile che il movimento a livello globale e locale porta avanti, e che attiene in definitiva al concetto stesso di uguaglianza. La mobilitazione per la gestione pubblica, democratica e partecipativa, che fà rientrare i beni comuni nel dibattito pubblico del Paese, si contrappone alle immagini di guerra, ingiustizia e sopraffazione che caratterizzano la “globalizzazione”. L’accesso ugualitario all’acqua e la sua disponibilità per tutti porta alla riduzione delle disuguaglianze; è un tema che fà giustizia sociale. Ne consegue che l’acqua vada gestita in forma pubblica in quanto bene disponibile per tutte le persone; La nostra battaglia fa piazza pulita della mistificazione sul rapporto pubblico-privato, mettendo in rilievo come attraverso gli appalti si faciliti in realtà l’ingresso della criminalità che trova percorsi preferenziali per il riciclaggio di denaro sporco. La Camusso ha evidenziato come sia necessario piuttosto che veicolare la consumata equazione privato efficiente pubblico inefficiente, battersi affinchè lo Stato garantisca i propri cittadini, a partire dai più deboli. In conclusione la Segretaria generale della cgil, soffermandosi sullo slogan della manifestazione “riprendiamoci il presente, costruiamo il futuro” ne ha legato il significato ai giovani, specificando che costruire il futuro significa avere la disponibilità di beni raggiungibili che sono propri di uno Stato che garantisce il lavoro e la legalità. In questo senso il movimento per l'acqua pubblica è portatore di un rinnovato impegno democratico che si contrappone al triste spettacolo che oggi la politica offre nel nostro Paese.
La manifestazione si è conclusa con la proiezione di uno dei due video che Moni Ovadia con grande generosità ha registrato per l'occasione e che saranno resi disponibili come materiali per il movimento.
La grande partecipazione registrata all'iniziativa e l'attenzione che siamo riusciti a suscitare, ci fa ben sperare di fare rientrare tra le priorità dell'agenda politica della nostra regione l'acqua bene comune e la sua ripubblicizzazione.