Cecina - PASSEGGIATA FRA IL MERCURIO
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- Pubblicato: Giovedì, 27 Giugno 2013 10:44
DOMENICA 30 GIUGNO
Ritrovo davanti al comune di Cecina alle ore 9.00
Una carovana che da Cecina si snoderà per tutta la valle fino ad arrivare a Saline di Volterra, lungo il percorso visiteremo alcuni degli scempi ambientali della zona e soprattutto cercheremo di far luce sulle vere cause della crisi idrica.
100 anni di presenza in Val di Cecina della multinazionale Solvay hanno ampiamente dimostrato l'inconciliabilità, fra lo sfruttamento intensivo di acqua e salgemma, e la salvaguardia del territorio.
Sprofondamenti di terreni, formazione di laghetti salati, insalinazione delle falde, enorme consumo di acqua dolce. Ma non è finita.
L'asportazione di enormi quantità di minerale salino dal sottosuolo modifica radicalmente il sottosuolo stesso, sconvolgendo la circolazione acquifera sotterranea residua: si sospetta che molti milioni di metri cubi d'acqua si perdano nelle rocce profonde per questa causa. (geologo Sebasiano Vittorini, CNR Pisa). Inoltre le soluzioni prospettate sono del tutto scellerate, come la costruzione dell'invaso IDROS alle porte di Cecina che prevede di invasare 3 milioni di acqua di piena sull'unica falda di acqua buona rimasta alla popolazione e quello di Puretta nel Parco di Berignone.
Ci soffermeremo sui principali punti di prelievo idrico da parte della Soc. Solvay:
· laghetti della Magona
· gli invasi del famigerato progetto “idros”
· la Steccaia
· i pozzi lungo l’asta del fiume
Proseguendo arriveremo ai cantieri di estrazione del salgemma con le relative subsidenze e la formazione di laghetti salati; ed infine il Botro di Santa Marta dove, da 50 anni si scarica mercurio da parte della fabbrica chimica di Saline.
NO ALL'INVASO IDRO-S E A QUELLO DI PURETTA
NO AL FURTO DI ACQUA E SALGEMMA DA PARTE DELLA SOLVAY
NO AL RICATTO SUI LAVORATORI
Promuovono : Comitato Beni Comuni Val di Cecina, Movimento Cinque Stelle Cecina e Rosignano, Medicina Democratica
Per info 3293229939
Le tappe della passeggiata fra il mercurio
1° Tappa – Laghetti Magona (circa un milione di mc) : creati nel 1700 dalla ferriera e dalla fornace di Laterizi, furono acquisiti da Solvay negli anni 80. Sono alimentati da un canale sotterraneo che parte dalla Steccaia, diga e canale costruiti nel 1700. L’acqua viene pompata direttamente verso lo stabilimento di Rosignano. Si sospetta che vi siano sepolti fusti di rifiuti tossici, e sicuramente a fianco c’è una discarica di rifiuti urbani dismessa.
2° Tappa – Cavi del Fiorino. Creati dai cavatori di argilla (laterizi) e ghiaie, qui Solvay vorrebbe realizzare un invaso per circa 3 milioni di mc di acqua di piena del fiume Cecina (Progetto IDRO-S). Il principale pericolo sarebbe l’inquinamento dell’ultima falda buona e di una certa consistenza fruibile dalla popolazione, nei pozzi circostanti. Un altro pericolo certo sarebbe che Solvay estrarrebbe con questa acqua anche sale per uso civile (contratto ETISolvay: 2 milioni di tonnellate di sale per Solvay, 150.000 per ETI, ex-Salina di Stato)
3° Tappa Miniera Solvay di salgemma di Ponteginori (Buriano) Si notino i laghetti creati dagli sprofondamenti del terreno, causati dalle estrazioni di salgemma dal sottosuolo. Qui Solvay convoglia 6,5 milioni di mc d’acqua dolce dai pozzi della Cacciatina e molti altri, iniettati nel sottosuolo, poi riestratti saturi di salamoia e convogliati a Rosignano per tubazione. Un terzo della salamoia non viene sfruttata dai vecchi impianti di Rosignano e gettata in mare. A Buriano è stata attiva, almeno fino al 2006, la tecnica di fare “ diagrafie” al sottosuolo con “pasticche” radiottive al cesio, poi ufficialmente abbandonata. Si noti a monte della miniera la discarica di RSU di Buriano, e a valle il botro Grande inquinato da sale.
4° Tappa – Ponte per Montegemoli e Canova: Il ponte è schiantato a causa delle subsidenze del terreno circostante, e l’armatura di ferro è in parte scoperta e corrosa dalle fuoriuscite di salamoia. Qui avvenne, nel dicembre 1994, la fuoriuscita di salamoia al mercurio che dallo stabilimento di Saline tornava alla miniera di Canova (si notino ora i due laghetti di sprofondamento) per essere arricchita e rispedita nello stabilimento. Nei laghetti di Canova e nei terreni circostanti si stima che siano presenti almeno 50 tonnellate di mercurio. “Sito da bonificare con urgenza” secondo la Regione Toscana nel 1999, ma ancora intoccato, perché le
istituzioni non riescono ad “individuare” i responsabili della bonifica....
5° Tappa- Danneggiamento della ferrovia e della strada statale, causato dalle subsidenze. Botro Santa Marta, affluente del Cecina, in cui ALTAIR (impianto cloro di Saline) scarica mercurio in base all’autorizzazione provinciale del 2003, rinnovata nel 2007.
6° Tappa – Nuove concessioni Solvay. Terrazzamenti, con bisboscamento ed alterazione dell’ambiente e del paesaggio creati da Solvay per lo sfruttamento dei giacimenti concessi con la V.I.A. favorevole della Regione Toscana nel gennaio 2004 (Contratto Solvay-ETI, per lo sfruttamento trentennale di nuovi giacimenti, fino ad allora intatti e di proprietà della salina di Stato). Sfruttamento non ancora attivato per la sentenza del TAR del 3.7.07, che ha bloccato tutto per la mancanza d’acqua.
7° Tappa – Pozzi della Cacciatina, nel letto del fiume in secca, estraggono acqua per 365 giorni l’anno, fanno parte degli oltre 65 pozzi Solvay in Val di Cecina. Alla testa dei pozzi solo recentemente sono stati posti dei contatori, che peraltro spesso non funzionano. Secondo l’ultimo disciplinare che si conosce, Solvay paga l’acqua di falda 7 (sette) lire al metro cubo.
La Concessione di estrazione d’acqua della Cacciatina è fra l’altro scaduta dal 1992, ma Solvay continua ad estrarre indisturbata.