Siena - Procede il ricorso contro la "Tariffa-Truffa"
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- Pubblicato: Mercoledì, 25 Settembre 2013 08:48
ACQUA BENE COMUNE – A Siena un ricorso decisivo per l’applicazione del referendum del giugno 2011. Il Giudice conferma la propria competenza a decidere nel merito del ricorso
- Si è tenuta stamani [24 settembre] la seconda udienza dal Giudice di Pace per il ricorso che 5 cittadini, supportati dal Comitato senese acqua bene comune, hanno presentato contro l’Acquedotto del Fiora per chiedere la restituzione della remunerazione del capitale, il profitto che è stato eliminato con il referendum del 12 e 13 giugno 2011. La tariffa contenente la quota di profitto era stata approvata a maggioranza dai sindaci toscani e anche per questo il ricorso, inizialmente intrapreso contro l’Acquedotto del Fiora, è stato esteso all’Autorità Idrica Toscana che si è costituita oggi in giudizio.
Il Tar Toscana nel marzo 2013 (sentenza n. 436/2013) ha dato ragione al Forum toscano dei Movimenti per l’acqua dichiarando illegittime le tariffe successive al referendum.
Anche a Chiavari, in Liguria, poche settimane fa il Giudice di Pace ha disposto la restituzione del 22% della bolletta, la quota che in quel comune corrisponde al profitto. La sentenza, oltre a ribadire il valore legislativo dell’istituto referendario riconosce anche che l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, che ha prodotto la nuova “tariffa-truffa” reintroducendo il profitto sotto nuovo nome “oneri finanziari”, ha un limitato potere amministrativo, comunque subordinato all’esito referendario.
Il Giudice di Pace di Siena ha riconfermato la propria competenza a decidere nel merito del ricorso e la prossima udienza è stata fissata per il 12 novembre. Soddisfatto il comitato acqua bene comune, il portavoce Andrea Borgna dichiara: “Porteremo avanti questa battaglia per l’applicazione del referendum perché per noi si tratta anche di una battaglia per la democrazia.”
Comitato senese acqua bene comune
Comunicato stampa 24 settembre 2013
L’azienda interviene per precisare che l’udienza di oggi (24 settembre) presso il Giudice di Pace di Siena riguarda il coinvolgimento in giudizio dell’Autorità Idrica Toscana nel ricorso presentato da alcuni cittadini per il rimborso post referendum
“Rimborsi: Acquedotto del Fiora pronto a restituire quanto l’AIT deciderà nelle prossime settimane”
Il presidente Tiberi: “Ribadiamo con forza che siamo totalmente favorevoli alla restituzione.
“Per quanto riguarda i rimborsi post referendum, Acquedotto del Fiora è in attesa che l’Autorità Idrica Toscana (AIT) ne decida le modalità di erogazione”.
Il Gestore del servizio idrico integrato nei territorio di Siena e Grosseto interviene nuovamente sulla questione del rimborso della quota corrispondente alla remunerazione del capitale investito per il periodo 21 luglio - 31 dicembre 2011, successivo all’esito del referendum che ne ha approvato l’abolizione. L’occasione è l’udienza di oggi (24 settembre) presso il Giudice di Pace di Siena, riguardante la comparizione ai fini della costituzione in giudizio dell’Autorità Idrica Toscana nel ricorso presentato da alcuni cittadini per ottenere tale rimborso.
“La prima cosa che vogliamo sottolineare con forza è che siamo totalmente favorevoli al rispetto dell’esito referendario – afferma il presidente di Acquedotto del Fiora Tiberio Tiberi – In quanto ente gestore però dobbiamo attenerci strettamente ai dettami del legislatore: ci siamo dovuti costituire in giudizio per ribadire che allora non potevamo ottemperare alla richiesta, sia perché non legittimati a farlo, sia perché la normativa non ce lo consentiva. Per questo è stata chiamata in causa l’AIT che, secondo la delibera dell’AEEG n. 38 del 31 gennaio 2013, è l’ente preposto a definire importi e procedure per erogare i rimborsi dovuti. Ricordiamo che il Giudice di Pace di Abbadia San Salvatore, in un ricorso come quello in argomento, si è già pronunciato dichiarando la cessazione della materia del contendere.”
Nel frattempo L’AIT ha lavorato per definire le modalità di restituzione che saranno rese note nelle prossime settimane. Pertanto, la vicenda della restituzione si concluderà nei prossimi mesi.
ACQUA BENE COMUNE – Nota in risposta al comunicato dell’Acquedotto del Fiora
Il Comitato senese acqua bene comune dopo aver letto il comunicato dell’Acquedotto del Fiora ribadisce l’importanza della sentenza del Tar Toscana che ha dichiarato illegittime le fatture emesse dopo il luglio 2011, perché contenevano ancora la quota di profitto eliminata con il referendum. L'AdF dichiara di essersi dovuto attenere ai dettami del legislatore e ribadisce che “allora non potevamo ottemperare alla richiesta, sia perché non legittimati a farlo, sia perché la normativa non ce lo consentiva”. Ci chiediamo quindi per quale ragione non abbiano rispettato la sentenza della Corte Costituzionale che nel 2011 (sentenza 26/2011) dichiarava immediatamente eseguibile l’applicazione dei quesiti referendari.
In realtà l’Acquedotto del Fiora, insieme a Cispel e gli altri signori dell'acqua toscana, ha boicottato e denigrato l'esito referendario. A dispetto degli investimenti di cui si vanta – tutti finanziati con le nostre bollette -, le perdite delle reti sono sempre oltre il 40%, le bollette sono le più care d'Italia, la depurazione in forte ritardo e la qualità dell'acqua potabile è in continuo deterioramento. Infine l'Acquedotto del Fiora è in netto ritardo nei rimborsi dovuti ai cittadini cui erano state indebitamente fatturate in bolletta le voci di fognatura e depurazione.
Le mistificazioni dell’Acquedotto del Fiora sono facilmente confutabili dalle sentenze della Corte Costituzionale, del Tar Toscana e dal parere Consiglio di Stato. A novembre ci sarà la prossima udienza dal Giudice di Pace per il ricorso che 5 cittadini hanno presentato contro l’Acquedotto: siamo fiduciosi nel risultato della sentenza del Giudice e da parte nostra continueremo a far conoscere la realtà dei fatti.
Comitato senese acqua bene comune
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