Forum Italiano dei Movimenti per L'Acqua

Valdera - Perdita dell'acquedotto. Un bicchiere al secondo di spreco

bicchiereApprendiamo dalla stampa di ieri la vicenda della falla nell’impianto del Bercino, situato a Pontedera nella frazione di La Rotta; si parla di una “trasudazione iniziata negli ultimi mesi del 2013 e ingrossata soltanto nel febbraio scorso“, per una perdita, secondo i dati forniti da Acque Spa, di circa 1 litro d’acqua disperso ogni 5 secondi.

Tralasciando il fatto che alcuni residenti nella zona ci hanno riferito che la “trasudazione“ è presente da molto più tempo di quanto dichiarato da Acque Spa, e che visionando il video pubblicato dal quotidiano Il Tirreno la perdita sembrerebbe ancor più consistente rispetto ai dati forniti, ciò che appare stupefacente è la dichiarazione di Acque Spa che parla di “perdite non esageratamente rilevanti“ a fronte di milioni di litri d’acqua sprecati e dispersi. E’ quella stessa Acque Spa che continua a gestire il nostro servizio idrico con una dispersione idrica media del 36%, ad aumentare le bollette dei cittadini di anno in anno fino ad avere attualmente tariffe fra le più alte d’Italia, ad inviare minacce di distacco agli aderenti alla Campagna di Obbedienza Civile; e che poi viene pure premiata e lodata dai nostri amministratori per la sua presunta efficienza.

Ma a distanza di 13 anni dall’inizio della privatizzazione dell’acqua nei nostri territori, e al di là di varie operazioni di puro marketing, la realtà ci mostra come una società per azioni, una società di diritto privato il cui compito prioritario è realizzare profitti, per sua stessa natura non può fare a meno di considerare l’acqua semplicemente una merce come tutte le altre, anziché il più importante tra i beni comuni, da custodire e preservare con attenzione per le future generazioni; un diritto dell’umanità.

Tredici anni fa ci spacciarono l’inizio della privatizzazione, e l’ingresso delle multinazionali nella gestione dei nostri servizi idrici, come una strategia che avrebbe portato grandi benefici: afflusso di ingenti capitali privati attraverso i quali realizzare i necessari investimenti per l’ammodernamento della rete idrica e, soprattutto, una maggior efficienza (ovvero meno perdite e maggiore qualità dell’acqua).

Dopo tutti questi anni parlano i fatti: sono i cittadini con le loro bollette che sostengono tutte le spese necessarie a coprire gli investimenti (compreso, in pieno tradimento del referendum del 2011, i profitti garantiti per gli azionisti), altro che i privati! E nonostante questo, l’efficienza raggiunta è quella mostrata efficacemente nell’articolo di ieri del Tirreno (per non parlare del problema delle centinaia di km di tubature in amianto ancora presenti).

Di fronte a questa situazione appare ancor più scellerata la scelta compiuta dai nostri Sindaci nei mesi scorsi di prorogare la concessione ad Acque Spa dal 2021 al 2026. Ed è ancor più intollerabile che si continui a portare avanti il progetto di fusione di Acque Spa, Publiacqua Spa, Acquedotto del Fiora al fine di realizzare una NewCo più “appetibile“ per i grandi capitali privati, Acea e Suez in primis; un progetto che mira esplicitamente ad allontanare ancor di più dai nostri territori i poteri decisionali e di controllo sul servizio erogato. Per questo invitiamo tutti ad aderire all’appello “Fermare la privatizzazione di Acque Spa!“, sottoscritto dai Comitati per l’Acqua Bene Comune, andando sul sito www.forumacquavaldera.it.

L’ACQUA NON E’ UNA MERCE, RISPETTATE I REFERENDUM: RIPUBBLICIZZARE ACQUE SPA, ORA!

Forum Acqua Valdera

Apprendiamo dalla stampa di ieri la vicenda della falla nell’impianto del Bercino, situato a Pontedera nella frazione di La Rotta; si parla di una “trasudazione iniziata negli ultimi mesi del 2013 e ingrossata soltanto nel febbraio scorso“, per una perdita, secondo i dati forniti da Acque Spa, di circa 1 litro d’acqua disperso ogni 5 secondi. Tralasciando il fatto che alcuni residenti nella zona ci hanno riferito che la “trasudazione“ è presente da molto più tempo di quanto dichiarato da Acque Spa, e che visionando il video pubblicato dal quotidiano Il Tirreno la perdita sembrerebbe ancor più consistente rispetto ai dati forniti, ciò che appare stupefacente è la dichiarazione di Acque Spa che parla di “perdite non esageratamente rilevanti“ a fronte di milioni di litri d’acqua sprecati e dispersi. E’ quella stessa Acque Spa che continua a gestire il nostro servizio idrico con una dispersione idrica media del 36%, ad aumentare le bollette dei cittadini di anno in anno fino ad avere attualmente tariffe fra le più alte d’Italia, ad inviare minacce di distacco agli aderenti alla Campagna di Obbedienza Civile; e che poi viene pure premiata e lodata dai nostri amministratori per la sua presunta efficienza. Ma a distanza di 13 anni dall’inizio della privatizzazione dell’acqua nei nostri territori, e al di là di varie operazioni di puro marketing, la realtà ci mostra come una società per azioni, una società di diritto privato il cui compito prioritario è realizzare profitti, per sua stessa natura non può fare a meno di considerare l’acqua semplicemente una merce come tutte le altre, anziché il più importante tra i beni comuni, da custodire e preservare con attenzione per le future generazioni; un diritto dell’umanità. Tredici anni fa ci spacciarono l’inizio della privatizzazione, e l’ingresso delle multinazionali nella gestione dei nostri servizi idrici, come una strategia che avrebbe portato grandi benefici: afflusso di ingenti capitali privati attraverso i quali realizzare i necessari investimenti per l’ammodernamento della rete idrica e, soprattutto, una maggior efficienza (ovvero meno perdite e maggiore qualità dell’acqua). Dopo tutti questi anni parlano i fatti: sono i cittadini con le loro bollette che sostengono tutte le spese necessarie a coprire gli investimenti (compreso, in pieno tradimento del referendum del 2011, i profitti garantiti per gli azionisti), altro che i privati! E nonostante questo, l’efficienza raggiunta è quella mostrata efficacemente nell’articolo di ieri del Tirreno (per non parlare del problema delle centinaia di km di tubature in amianto ancora presenti). Di fronte a questa situazione appare ancor più scellerata la scelta compiuta dai nostri Sindaci nei mesi scorsi di prorogare la concessione ad Acque Spa dal 2021 al 2026. Ed è ancor più intollerabile che si continui a portare avanti il progetto di fusione di Acque Spa, Publiacqua Spa, Acquedotto del Fiora al fine di realizzare una NewCo più “appetibile“ per i grandi capitali privati, Acea e Suez in primis; un progetto che mira esplicitamente ad allontanare ancor di più dai nostri territori i poteri decisionali e di controllo sul servizio erogato. Per questo invitiamo tutti ad aderire all’appello “Fermare la privatizzazione di Acque Spa!“, sottoscritto dai Comitati per l’Acqua Bene Comune, andando sul sito www.forumacquavaldera.it. L’ACQUA NON E’ UNA MERCE, RISPETTATE I REFERENDUM: RIPUBBLICIZZARE ACQUE SPA, ORA! Fonte: Forum Acqua Valdera

Apprendiamo dalla stampa di ieri la vicenda della falla nell’impianto del Bercino, situato a Pontedera nella frazione di La Rotta; si parla di una “trasudazione iniziata negli ultimi mesi del 2013 e ingrossata soltanto nel febbraio scorso“, per una perdita, secondo i dati forniti da Acque Spa, di circa 1 litro d’acqua disperso ogni 5 secondi. Tralasciando il fatto che alcuni residenti nella zona ci hanno riferito che la “trasudazione“ è presente da molto più tempo di quanto dichiarato da Acque Spa, e che visionando il video pubblicato dal quotidiano Il Tirreno la perdita sembrerebbe ancor più consistente rispetto ai dati forniti, ciò che appare stupefacente è la dichiarazione di Acque Spa che parla di “perdite non esageratamente rilevanti“ a fronte di milioni di litri d’acqua sprecati e dispersi. E’ quella stessa Acque Spa che continua a gestire il nostro servizio idrico con una dispersione idrica media del 36%, ad aumentare le bollette dei cittadini di anno in anno fino ad avere attualmente tariffe fra le più alte d’Italia, ad inviare minacce di distacco agli aderenti alla Campagna di Obbedienza Civile; e che poi viene pure premiata e lodata dai nostri amministratori per la sua presunta efficienza. Ma a distanza di 13 anni dall’inizio della privatizzazione dell’acqua nei nostri territori, e al di là di varie operazioni di puro marketing, la realtà ci mostra come una società per azioni, una società di diritto privato il cui compito prioritario è realizzare profitti, per sua stessa natura non può fare a meno di considerare l’acqua semplicemente una merce come tutte le altre, anziché il più importante tra i beni comuni, da custodire e preservare con attenzione per le future generazioni; un diritto dell’umanità. Tredici anni fa ci spacciarono l’inizio della privatizzazione, e l’ingresso delle multinazionali nella gestione dei nostri servizi idrici, come una strategia che avrebbe portato grandi benefici: afflusso di ingenti capitali privati attraverso i quali realizzare i necessari investimenti per l’ammodernamento della rete idrica e, soprattutto, una maggior efficienza (ovvero meno perdite e maggiore qualità dell’acqua). Dopo tutti questi anni parlano i fatti: sono i cittadini con le loro bollette che sostengono tutte le spese necessarie a coprire gli investimenti (compreso, in pieno tradimento del referendum del 2011, i profitti garantiti per gli azionisti), altro che i privati! E nonostante questo, l’efficienza raggiunta è quella mostrata efficacemente nell’articolo di ieri del Tirreno (per non parlare del problema delle centinaia di km di tubature in amianto ancora presenti). Di fronte a questa situazione appare ancor più scellerata la scelta compiuta dai nostri Sindaci nei mesi scorsi di prorogare la concessione ad Acque Spa dal 2021 al 2026. Ed è ancor più intollerabile che si continui a portare avanti il progetto di fusione di Acque Spa, Publiacqua Spa, Acquedotto del Fiora al fine di realizzare una NewCo più “appetibile“ per i grandi capitali privati, Acea e Suez in primis; un progetto che mira esplicitamente ad allontanare ancor di più dai nostri territori i poteri decisionali e di controllo sul servizio erogato. Per questo invitiamo tutti ad aderire all’appello “Fermare la privatizzazione di Acque Spa!“, sottoscritto dai Comitati per l’Acqua Bene Comune, andando sul sito www.forumacquavaldera.it. L’ACQUA NON E’ UNA MERCE, RISPETTATE I REFERENDUM: RIPUBBLICIZZARE ACQUE SPA, ORA! Fonte: Forum Acqua Valdera Leggi questo articolo su: http://www.gonews.it/2015/04/29/un-bicchiere-al-secondo-di-spreco-la-denuncia-del-forum-acqua-valdera/
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Apprendiamo dalla stampa di ieri la vicenda della falla nell’impianto del Bercino, situato a Pontedera nella frazione di La Rotta; si parla di una “trasudazione iniziata negli ultimi mesi del 2013 e ingrossata soltanto nel febbraio scorso“, per una perdita, secondo i dati forniti da Acque Spa, di circa 1 litro d’acqua disperso ogni 5 secondi. Tralasciando il fatto che alcuni residenti nella zona ci hanno riferito che la “trasudazione“ è presente da molto più tempo di quanto dichiarato da Acque Spa, e che visionando il video pubblicato dal quotidiano Il Tirreno la perdita sembrerebbe ancor più consistente rispetto ai dati forniti, ciò che appare stupefacente è la dichiarazione di Acque Spa che parla di “perdite non esageratamente rilevanti“ a fronte di milioni di litri d’acqua sprecati e dispersi. E’ quella stessa Acque Spa che continua a gestire il nostro servizio idrico con una dispersione idrica media del 36%, ad aumentare le bollette dei cittadini di anno in anno fino ad avere attualmente tariffe fra le più alte d’Italia, ad inviare minacce di distacco agli aderenti alla Campagna di Obbedienza Civile; e che poi viene pure premiata e lodata dai nostri amministratori per la sua presunta efficienza. Ma a distanza di 13 anni dall’inizio della privatizzazione dell’acqua nei nostri territori, e al di là di varie operazioni di puro marketing, la realtà ci mostra come una società per azioni, una società di diritto privato il cui compito prioritario è realizzare profitti, per sua stessa natura non può fare a meno di considerare l’acqua semplicemente una merce come tutte le altre, anziché il più importante tra i beni comuni, da custodire e preservare con attenzione per le future generazioni; un diritto dell’umanità. Tredici anni fa ci spacciarono l’inizio della privatizzazione, e l’ingresso delle multinazionali nella gestione dei nostri servizi idrici, come una strategia che avrebbe portato grandi benefici: afflusso di ingenti capitali privati attraverso i quali realizzare i necessari investimenti per l’ammodernamento della rete idrica e, soprattutto, una maggior efficienza (ovvero meno perdite e maggiore qualità dell’acqua). Dopo tutti questi anni parlano i fatti: sono i cittadini con le loro bollette che sostengono tutte le spese necessarie a coprire gli investimenti (compreso, in pieno tradimento del referendum del 2011, i profitti garantiti per gli azionisti), altro che i privati! E nonostante questo, l’efficienza raggiunta è quella mostrata efficacemente nell’articolo di ieri del Tirreno (per non parlare del problema delle centinaia di km di tubature in amianto ancora presenti). Di fronte a questa situazione appare ancor più scellerata la scelta compiuta dai nostri Sindaci nei mesi scorsi di prorogare la concessione ad Acque Spa dal 2021 al 2026. Ed è ancor più intollerabile che si continui a portare avanti il progetto di fusione di Acque Spa, Publiacqua Spa, Acquedotto del Fiora al fine di realizzare una NewCo più “appetibile“ per i grandi capitali privati, Acea e Suez in primis; un progetto che mira esplicitamente ad allontanare ancor di più dai nostri territori i poteri decisionali e di controllo sul servizio erogato. Per questo invitiamo tutti ad aderire all’appello “Fermare la privatizzazione di Acque Spa!“, sottoscritto dai Comitati per l’Acqua Bene Comune, andando sul sito www.forumacquavaldera.it. L’ACQUA NON E’ UNA MERCE, RISPETTATE I REFERENDUM: RIPUBBLICIZZARE ACQUE SPA, ORA! Fonte: Forum Acqua Valdera Leggi questo articolo su: http://www.gonews.it/2015/04/29/un-bicchiere-al-secondo-di-spreco-la-denuncia-del-forum-acqua-valdera/
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