La soddisfazione di Paolucci: “è necessario attivare al massimo la mobilitazione in difesa dell’acqua come bene comune e come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile. Il riconoscimento dunque del servizio idrico integrato come servizio pubblico locale privo di rilevanza economica implica l’inserimento nello Statuto comunale di questo principio. Quanto il tema interessi trasversalmente l’opinione pubblica lo dimostrano le cifre della raccolta referendaria nella nostra provincia: sono già decine di migliaia i cittadini che hanno condiviso questa nostra battaglia. Il voto del Consiglio Comunale dimostra che questa istituzione, assieme ad altre, penso alla Provincia, è sensibile sul tema e intende dare il suo supporto, simbolico e concreto. Comunque non fermiamoci. Anche perché è in ballo la salvaguardia del dettato costituzionale, nella parte relativa all’autonomia degli Enti Locali: spetta solo a essi la libera scelta della modalità di gestione di un servizio che rappresenta una risorsa vitale per ciascuno di noi”.