Trento - No alla SPA!
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- Pubblicato: Giovedì, 23 Maggio 2013 10:18
NO alla società per azioni che ri-privatizza l’acqua!
Si alla gestione pubblica dell’acqua senza se e senza SPA !
Oggi si vota al Consiglio Comunale di Trento la costituzione della società In House per gestire l’acqua di Trento, Rovereto e altri 15 comuni, con un costo solo per Trento di 37 milioni di euro per rientrare in possesso dell’ acquedotto municipale.
27 milioni di italiani nel referendum del giugno 2011 hanno espresso la volontà di considerare l’acqua come un bene pubblico e non come un bene «privato».
E quindi l’acqua deve essere gestita da un’Azienda Speciale di diritto pubblico!
L' operazione "In House" va evidentemente contro lo spirito del Referendum Acqua Bene Comune
I cittadini, con voce forte e chiara, hanno presentato l'anno scorso attraverso due consiglieri comunali, la loro proposta come detentori del risultato referendario, che chiedeva al Comune di Trento la costituzione di un'Azienda Speciale, invece che ritornare a quotare l'acqua in borsa con le conseguenze che conosciamo (e per le quali dobbiamo sborsare milionate di soldi pubblici a Dolomiti Energia). Questa proposta è stata bocciata quasi all'unanimità. Rimettiamo le cose in fila: ci sono gli strumenti democratici – il referendum – e i cittadini che lo hanno sostenuto e vinto – i comitati referendari. Quella era la voce da ascoltare, quelle le indicazioni da mettere in pratica.
Il Referendum non sta venendo applicato in Italia e la gente non smette di lottare: a Napoli ce l'ha fatta; a Palermo è stata presentata una delibera in giunta per la trasformazione dell'EMAP in una società di diritto pubblico; nel Lazio verrà discussa in Regione una legge d'iniziativa popolare entro un anno, e in Toscana si vince nei Tribunali Amministrativi contro le bollette - truffa. In Trentino i comitati stanno pensando di seguire queste esperienze.
Il Forum italiano dei movimenti per l'Acqua ha discusso ed elaborato in numerose assemblee di autoformazione una proposta sostenibile per il finanziamento del servizio idrico integrato e per i costi di ripubblicizzazione. La tariffa, secondo tale elaborazione collettiva, dovrà coprire solo i costi di gestione e gli interessi sugli investimenti necessari per la ripubblicizzazione del servizio idrico e gli interventi sulla rete degli acquedotti. Gli investimenti necessari saranno richiesti alla Cassa Depositi e Prestiti a tassi sicuramente più bassi di qualsiasi investimento privato.
Per le nuove opere infrastrutturali si ricorrerà alla fiscalità generale.
C'è una politica che sta fallendo, e un'intelligenza della cittadinanza che vi sopperisce.
COMITATO ACQUA BENE COMUNE TRENTO