Padova e Monselice - Iniziative a AgegasAps e Cvs verso la manifestazione del 2 giugno - No ai profitti sull'acqua
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- Pubblicato: Mercoledì, 30 Maggio 2012 17:49
Iniziativa agli uffici i gestori di AcegasAps a Padova e Cvs a Monselice per consegnare nuove lettere/reclamo della Campagna d'obbedienza civile e protestare contro l'arroganza di gestorie e per lanciare la manifestazione a Roma del 2 giugno.
A Padova il Comitato con cartelli e striscioni si è recato agli uffici di AgegasAps, chiedendo di presentare le proprie ragioni ai responsabili. Dopo aver parlato con il responsabile locale, ha riaffermato le proprie ragioni al Direttore Generale Baroncini raggiunto al telefono a Trieste. Di fronte alla contestazione dell'arrogante minaccia di sospendere l'erogazione si è capito che per l'azienda vale più l'attenzione a tranquilizzare gli investitori che non i diritti degli utenti.
Il Comitato ha ottenuto un "incontro ufficiale" allargato da svolgere nei prossimi giorni.
A Monselice l'iniziativa al Centro Veneto Servizi è iniziata con la consegna di altre 150 lettere/reclamo. La delegazione ha incontrato il direttore e i membri consiglio d'amministrazione per ribadire i motivi della protesta ed anche sollevare il tema legato al pagamento del servizio di fognatura anche per chi non è attaccato alla linea.
Come in molte altre occasioni anche il CVS ha ribadito di "rispondere" a direttive generali in merito alla formulazione delle tariffe.
Una sorte di "scaricabarile" già visto. Gli attivisti hanno riaffermato la volontà di continuare anche il percorso locale sul tema della ripublicizzazione.
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VOLANTINO DELL'INIZIATIVA
BASTA CON I PROFITTI SULL'ACQUA
IL REFERENDUM VA RISPETTATO
NO ALL'ARROGANZA DI CVS E AGEGAS APS
In questo anno la volontà popolare non è stata applicata: nelle bollette continuiamo a pagare illegittimamente la quota del 7% di remunerazione del capitale investito e non si è dato avvio, a parte rare eccezioni, ad un ripensamento della gestione del servizio idrico che vada oltre le forme delle società per azioni.
Per questi motivi la mobilitazione del Forum Italiano dei movimenti per l'acqua sta continuando sia attraverso la Campagna d'obbedienza civile volta a togliere la quota illegittima dalle bollette sia con le iniziative per la ripubblicizzazione del servizio idrico.
E' in corso una sorta di scaricabarile di responsabilità tra Governo, Ato e gestori ed intanto dalle bollette degli utenti, peraltro sempre più care, si continua a mantenere una quota illegittima.
Nella nostra provincia ci sono state centinaia di adesioni alla Campagna d'obbedienza civile e si sta continuando a raccogliere le lettere/reclamo da inviare ai gestori e all'Ato.
I gestori AcegasAps e Cvs di fronte alle legittime proteste e alla volontà di arrivare anche alla eliminazione diretta, tramite l'autoriduzione delle bollette, delle quote illegittime, hanno risposto con arroganza ventilando addirittura la sospensione dell'erogazione.
Parlare di acqua significa proporre un'idea diversa di gestione dei servizi e dei beni comuni fuori dalle logiche insite nelle Spa.
Oggi siamo qui a Padova presso AgegasAps e a Monselice presso il CSV per ribadire che non ci possono essere profitti sull'acqua e che non accettiamo l'arroganza dei gestori.
Non accettiamo più lo scaricabarli tra istituzioni, Ato e gestori.
Vogliamo il rimborso di quanto ci è stato tolto illeggitimamente.
Per questo sabato saremo a Roma nella manifestazione promossa dal Forum Italiano dei Movimenti per l'acqua “La Repubblica siamo noi” per dire che i risultati dei referendum vanno rispettati!
Pretendiamo che i gestori rispettino gli utenti e che si avvii un percorso per una gestione del servizio idrico libera dalle logiche di mercato.
Per quanto riguarda Agegas Aps diciamo chiaro anche al Comune di Padova che non possiamo più accettare che a decidere sia un consiglio di amministrazione con a cuore più gli stipendi dei manager e le quotazioni di borsa, che non i servizi e gli utenti.
Abbiamo visto il debito sempre maggiore della Multiutility che non esita a cercare di fare profitti investendo peraltro in scelte nocive come le linee dell'inceneritore. Acqua, rifiuti e tutta la gestione dei servizi debbono tornare ai cittadini. L'intera città deve poter discutere e prendere decisioni sul futuro fuori dalle logiche di mercato.
Per quanto riguarda il CVS va aperta una discussione vera per la trasformazione in un ente di diritto pubblico liberando la gestione dei servizi dalle logiche di mercato insite in una SPA e di questa responsabilità vanno investite le ammnistrazioni comunali.
Comitato Provinciale Due Sì per l'acqua bene comune Padova
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LETTERA CONSEGNATA OGGI A AGEGASAPS E CVS
Spett.le
Acegas Aps CVS
Corso Stati Uniti 15
Padova
Oggetto
risposta a vostra missiva inviata agli utenti che hanno sottoscritto la lettera/reclamo in merito all’attuazione della normativa vigente all’esito del referendum abrogativo del 12 13 giugno 2011
Il Comitato Provinciale Due Sì per l'acqua bene comune Padova, vista la vostra missiva inviata agli utenti firmatari della lettera/reclamo, nel contestare integralmente la fondatezza delle affermazioni ivi contenute rileva quanto segue :
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Come vi è noto il referendum del 12 giugno e 13 giugno 2012 ha parzialmente abrogato l’articolo 154 del Codice dell’Ambiente nella parte in cui prevedeva che la tariffa del servizio idrico integrato fosse calcolata tenendo conto dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito;
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L’abrogazione della menzionata norma, in applicazione dei principi generali dell’Ordinamento è immediatamente applicabile , così come statuito dalla Corte Costituzionale nella sentenza 26/2011 che ha dichiarato l’ammissibilità del quesito referendario.
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In particolare nella menzionata sentenza si dice che nell’ipotesi di abrogazione del criterio dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito persiste la nozione di tariffa come corrispettivo determinata in modo tale da assicurare “ la copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio secondo il principio del recupero dei costi e secondo il principio di chi inquina paga
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Il DPR 116/ 2011 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 20 Luglio 2011 nel recepire gli esiti del referendum ha cancellato dal nostro ordinamento la norma oggetto del referendum statuendo l’obbligo del rispetto del nuovo quadro normativo;
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Anche alla luce di quanto statuito dalla Corte Costituzionale è legittimo ritenere che non sussista alcun ragionevole motivo per dubitare che l’esito del referendum stante la intrinseca chiarezza, univocità ed omogeneità dei quesiti sia di per sé idoneo a mostrare in maniera inconfutabile quali siano, allo stato attuale le variabili e/o voci di costo che vanno a comporre la tariffa del servizio idrico da Voi erogato: a) qualità della risorsa idrica e del servizio fornito; b) ) opere ed adeguamenti necessari; c entità dei costi di gestione delle opere e costi di gestione delle aree di salvaguardia;
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Pertanto continuare a ricomprendere nella tariffa anche la voce relativa alla adeguatezza del capitale investito sol perché prevista dal “ metodo normalizzato di cui al DM dell’agosto 1996 ( cd Decreto Di Pietro), che è norma secondaria rispetto alla Legge così come modificata dall’esito del referendum, costituisce palese violazione di una norma di legge, nonché indebito arricchimento per il gestore che è consapevole che l’applicazione di quella voce per la determinazione della tariffa non è più consentita.
A tale stregua la vostra pretesa di continuare percepire anche la quota relativa alla remunerazione del capitale investito non ha alcun fondamento ed è anzi illegittima oltre che lesiva dei diritti degli utenti.
Per le medesime ragioni deve ritenersi del tutto illegittima e comunque palesemente contraria ai principi di buona fede e correttezza nell’esecuzione del contratto la paventata sospensione dell’erogazione del servizio, stante che qualora gli utenti ritenessero di omettere il pagamento relativo alla “ voce “ remunerazione del capitale investito, non potrebbe profilarsi un ipotesi di inadempimento contrattuale tale da giustificare la menzionata sospensione.
Padova 30 maggio 2012
Comitato Provinciale Due Sì per l'acqua bene comune Padova