Comitato Padovano per l'acqua Bene Comune, no alla fusione AcegasAps–Hera
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- Pubblicato: Lunedì, 23 Luglio 2012 13:36
La fusione per incorporazione di AcegasAps con Hera è un progetto che ha come risultato la finanziarizzazione di tutti i servizi pubblici locali strategici: acqua, energia, smaltimento rifiuti in vista della costituzione della grande multiutility del nord che prevede via via la fusione successiva con A2a, Iren, Linea group ecc.
Non è un progetto industriale (sembra piuttosto la somma di debiti e fallimenti) quanto un progetto politico di svuotamento della possibilità di decisione dei Comuni, e soprattutto dei loro cittadini/e, rispetto alla capacità di scelta delle comunità sui servizi pubblici locali. E’ del tutto coerente con il centralismo montiano ben interpretato dal ministro Passera che afferma la necessità dell’uscita morbida dei comuni e della politica da ogni gestione!
E’ l’interpretazione dell’uscita dalla crisi in chiave privatizzatrice, dei beni comuni, delle risorse e delle capacità decisionali delle comunità.
Indigna che il centro sinistra, al governo anche nella nostra città , scenda in campo a Roma, e giustamente, contro i tentativi di privatizzazione dell’acqua del sindaco Alemanno, che vuole svendere il 21% delle azioni di Acea, e nello stesso tempo agisca con il medesimo obiettivo a Padova, Trieste, Bologna, oltre che Milano, Torino, Genova, Reggio Emilia.
E il tutto in assenza di qualsiasi dibattito pubblico sul perchè e sull’utilità di queste scelte.
E’ un silenzio che abbiamo rotto con l’appello NOI PAGHIAMO, VOI DECIDETE e l’invio delle carto mail al Sindaco Zanonato.
Ieri, 20 luglio, la Corte Costituzionale accogliendo il ricorso presentato dalla Regione Puglia e altre regioni ha stabilito che le privatizzazioni dei servizi pubblici locali sono incostituzionali
E‘ una straordinaria vittoria per i 27 milioni di cittadine e cittadini che un anno fa lo hanno affermato votando ai referendum la cui volontà era stata calpestata sia dal governo Berlusconi che dall’attuale governo Monti.
Cosa decideranno adesso il sindaco di Padova, quello di Trieste e di Bologna?
Proseguiranno a testa bassa all’espropriazione di democrazia o si fermeranno e cambieranno percorso, restituendo alle loro comunità rispetto e attenzione?
Padova, 21 Luglio 2012.
Comitato Provinciale 2 SI per l’acqua bene comune – Padova