Forum Italiano dei Movimenti per L'Acqua

Taibon Agordino (BL), in mille per dire basta all’iper-sfruttamento idroelettrico

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Un fiume umano di un migliaio di persone ha manifestato ieri per le strade dell’agordino contro i cento impianti idroelettrici che vecchi e nuovi predatori dell’acqua vogliono realizzare nel territorio bellunese.

Tante sono state le persone che hanno partecipato alla manifestazione “Come un fiume per i fiumi” in difesa dell’ultima acqua rimasta libera di scorrere nei propri alvei. Il bacino della Piave, infatti, vanta il pessimo primato di essere il più artificializzato d’Europa con il 90% per cento delle sue acque già intubate in oltre 200 km di condotte forzate, tubatore e derivazioni.

 

Il corteo è partito dal paese di Taibon Agordino (BL) a piedi della splendida Valle di San Lucano Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Una valle unica al mondo e tra le più belle del bellunese dove ricadono 4 richieste per nuove derivazioni idroelettriche nonostante siano in funzione già 3 centrali.

Dopo essere passati davanti al municipio i manifestanti si sono diretti verso la statale agordina bloccando il traffico della tangenziale e sono stati distribuiti volantini ai turisti in coda, mentre dal camioncino in testa al corteo si spiegavano le motivazioni della manifestazione: “Stiamo lavorando anche per voi, per difendere questo splendido territorio, questi paesaggi meravigliosi. I fiumi sono le arterie vitali di queste valli. Tutelarli significa preservare il futuro di questa provincia che si fonderà sempre di più sullo sviluppo turistico di questi luoghi.”

I manifestanti si sono poi diretti verso la centrale idroelettrica dell’Enel alle porte del paese di Toccol (BL) dove sono stati appesi due grandi striscioni con su scritto “Basta Centrali”, mentre venivano srotolati una decina di grandi teli blu che sono serviti a trasformare il corteo in un grande fiume umano che si è riversato nella piazza centrale di Agordo (BL) dove si sono susseguiti i vari interventi degli organizzatori. Ha preso la parola anche Fiori, il Presidente del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, ricordando lo scempio della Valle del Mis, dove il cantiere della centrale idroelettrica bloccato grazie al ricorso in Cassazione da parte del Comitato Bellunese Acqua Bene Comune, non è ancora stato bonificato. Proprio su questa questione il Comitato sta preparando per settembre un’iniziativa nella quale sarà dato il via al ripristino simbolico dei luoghi come forma di protesta nei confronti dell’immobilismo delle autorità competenti che ancora non hanno predisposto lo smantellamento dei manufatti che per gran parte si trovano all’interno di un Parco Nazionale.

Va segnalata, infine, anche la partecipazione di alcuni sindaci bellunesi. Seppure ancora pochi, la loro presenza è un primo segnale che anche le amministrazioni comunali cominciano ad alzare la testa e a capire le motivazioni di una battaglia che passo dopo passo sta acquisendo sempre più consenso in tutto il territorio. Significativo in questo senso è il fatto che alla fine della marcia alcuni cittadini del Cadore abbiano espresso la volontà di organizzare anche in quella zona del bellunese un’iniziativa contro l’iper-sfruttamento idroelettrico, mentre si allarga la rete di contatti e relazioni con varie realtà e comitati del Veneto e di tutto l’arco alpino che vivono nei propri territori lo stesso problema.

Un movimento che, come un fiume con i suoi affluenti, sta crescendo lungo il suo percorso.

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Domenica 28 luglio 2013

Manifestazione contro l’iper-sfruttamento idroelettrico

COME UN FIUME PER I FIUMI

APPELLO PUBBLICO

Vivendo nelle nostre valli montane, a dispetto della tutela dell’UNESCO e delle aree parco, dei siti Natura 2000, della bellezza del paesaggio, possiamo amaramente notare come ormai oltre il 90% dell’acqua dei nostri torrenti sia attualmente sfruttata per scopi idroelettrici e irrigui. I nostri fiumi sono stati oggetto di una riduzione smisurata della portata idrica per estesi tratti del loro corso naturale a causa degli innumerevoli impianti idroelettrici che, in molti casi, si accumulano uno dopo l’altro.

Un altro centinaio di nuovi impianti sono in via di approvazione su quel 10% di acqua rimasta libera di scorrere nei propri alvei. Se questi nuovi impianti venissero realizzati la potenza installata crescerebbe di 35 MW a fronte di una potenza idroelettrica totale in Italia di 18000 MW. Un aumento irrisorio pari a un terzo dell’energia fotovoltaica prodotta nel Veneto, mentre i grandi impianti idroelettrici, che rappresentano l’80% della produzione idroelettrica, non funzionano a pieno regime.

Una scarsa resa che però produrrebbe un impatto ambientale enorme: la definitiva artificializzazione dei nostri torrenti e di ampi tratti di elevato pregio naturalistico ricadenti in aree d’interesse comunitario.

Purtroppo, al momento del rilascio delle relative autorizzazioni, le autorità competenti non valutano attentamente le conseguenze derivanti dagli impatti cumulativi di questi impianti, mancano, inoltre, sia i dati aggiornati sulle effettive portate dei torrenti, sia la loro classificazione e vi sono valutazioni ambientali insufficienti. Il risultato: vengono rilasciate autorizzazioni in violazione delle normative europee vigenti.

Una deregolamentazione tutta a vantaggio dei vecchi e nuovi predatori che, grazie agli incentivi verdi che finanziamo attraverso il pagamento delle bollette della luce, hanno la garanzia di lauti profitti su impianti che altrimenti non sarebbero economicamente sostenibili visto la loro scarsa produzione energetica.

Infine, dovremmo chiederci anche a chi spetti l’ultima parola sulle decisioni da prendere a casa nostra. La partecipazione dei cittadini è un principio affermato dall’Art.9 dello Statuto della Regione Veneto eppure le numerose iniziative fin qui messe in campo contro l’iper-sfruttamento idroelettrico che hanno visto l’adesione di migliaia di bellunesi e non, sono rimaste inascoltate da gran parte della politica regionale. Ma com’è possibile che a decidere sulle sorti del nostro territorio siano solo poche persone, per giunta lontane e poco attente?

Le responsabilità, però, vanno ricercate anche tra la gran parte degli amministratori locali ancora incapaci di cogliere la ricchezza rappresentata dalla bellezza di un paesaggio unico al mondo. Solo attraverso la sua tutela e la sua valorizzazione turistica sarà possibile pianificare un futuro certo per questo territorio.

Per questi motivi, in difesa della nostra terra, contro l’iper-sfruttamento idroelettrico, abbiamo deciso di convocare per domenica 28 luglio 2013 una manifestazione in agordino a un anno dalla marcia vittoriosa della Valle del Mis. Noi non molliamo e continueremo a lottare finché tutti questi inutili e dannosi nuovi impianti non saranno bloccati definitivamente.

Per questo ci appelliamo a tutti voi, a tutte le associazioni, movimenti, comitati, gruppi, singoli cittadini e cittadine che lottano per i beni comuni, che vogliono difendere il nostro territorio, che vogliono fermare lo sfruttamento irrazionale e privatistico dei fiumi.

Il 28 luglio vi aspettiamo!

STOP ALLO SFRUTTAMENTO DEI NOSTRI FIUMI!

Associazione Pescatori Agordino ( Bacino 5)
Associazione Pescatori Val Sarzana
Canne Blu Agordo
Comitato per la salvaguardia Valle di S. Lucano
Comitato Usi Civici Tiser – Gosaldo
Acqua Bene Comune Zoldo
Comitato Bellunese Acqua Bene Comune

 

Per info e adesioni: info@acquabenecomunebelluno.it

www.acquabenecomunebelluno.it

www.bellunopiu.it

cell. 3381672562 – 3472372479

 

INFO UTILI:

Partenza del corteo: dal centro di Taibon Agordino (parcheggio Tegnas) ore 11
Arrivo: Agordo, piazza Libertà – al Broi di Agordo
Ritrovo: parcheggio davanti Luxottica a partire dalle ore 10
Distanza: – circa 3 km – strada asfaltata, percorso alla portata di tutti. Consigliate scarpe comode e cappellino

Sarà disponibile un servizio navetta dal parcheggio della Luxottica fino alle ore 10:45 che porterà i manifestanti al concentramento del corteo. Importante arrivare in agordino (già dalle 10) il prima possibile per consentire il trasferimento con le navette.

Aiutateci a ridurre il numero delle macchine, organizzatevi per riempire le macchine.

Per raggiungere l’Agordino con il minor numero possibile di automobili, consigliamo di utilizzare il servizio di carpooling BlaBlaCar.
Se cercate un passaggio, collegatevi al sito www.blablacar.it e scrivete Agordo nella casella “Città di arrivo”.
Se invece volete mettere a disposizione uno o più posti liberi nella vostra auto, cliccate sul tasto “Offri un passaggio”.
La registrazione al servizio è semplice e gratuita.
Per informazioni: info@bellunosimuove.it

Meglio in bici! Porta la tua bicicletta, cosi’ puoi lasciare la tua macchina al parcheggio della Luxottica.

Possibilità di rientro in navetta alla fine della manifestazione.

Munirsi di acqua e pranzo al sacco. Piccolo ristoro all’arrivo della manifestazione e musica live.

Media partners: Radio Più – bellunopiu.it

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volantino Acqua pubblica2018