Padova 1/03, l’acqua pubblica tra i lavoratori in lotta
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- Pubblicato: Domenica, 02 Marzo 2014 19:11
Contro l’arroganza della classe padronale – che conosce solo l’arma del licenziamento e della repressione poliziesca nei confronti di chi rivendica diritti e dignità del lavoro- e delle istituzioni che, come sempre, trasformano in un fatto di ordine pubblico qualsiasi battaglia per allargare gli spazi di democrazia e libertà (dalla lotta dei No TAV alle tante, inutili, “Grandi opere”, fino a quelle per la casa e il reddito…), ancora una volta scendiamo in piazza, per animare una battaglia che sentiamo anche nostra.
Perché l’esperienza ci insegna che la logica è sempre la stessa, sia che si tratti di aziende della logistica, sia che si tratti di gestori dell’acqua: in nome del dio profitto (che in quest’ultimo caso non è più nemmeno legittimo) queste commettono le più gravi nefandezze, come l’interruzione dell’erogazione del servizio idrico o la riduzione di flusso a famiglie che, pesantemente vessate dalla crisi economica, non hanno pagato qualche bolletta dell’acqua. Per non parlare delle gravi denunce ricevute da alcuni attivisti che, nel settembre del 2012, si limitavano a manifestare contro la sciagurata operazione di fusione per incorporazione di Acegas-Aps in Hera, perché nettamente contraria allo spirito referendario.
Siamo convinti che la migliore risposta contro questi atti di arroganza sia perseverare nella lotta che, per noi, significa ampliare il fronte dell’autoriduzione della bolletta dell’acqua della percentuale di profitto (18,82%) che gestori come Acegas-Aps (ma un discorso analogo vale anche per quelli a totale capitale pubblico, perché se società per azioni perseguono sempre l’obiettivo del profitto) continuano illegittimamente a prelevarci dalla bolletta nonostante e contro il risultato referendario e le innumerevoli pronunce delle più alte magistrature dello Stato (Corte Costituzione, Consiglio di Stato, Tar Toscana etc.).
Anche la recente scoperta (da parte del nostro Comitato) dell’incredibile vicenda della truffa-depurazione delle acque reflue, che ha avuto larga eco sui quotidiani locali (v. il Mattino di domenica 23 febbraio) rafforza il nostro convincimento che togliere il profitto ai gestori e ripubblicizzare il comparto dei servizi pubblici locali siano non solo comportamenti obbedienti alla legge ma necessità ineludibili.
Perché la lotta per i diritti riguarda tutte/i.
Comitato Prov. 2 SI per l’Acqua Bene Comune di Padova.