TAV: montagna scavata, acqua sprecata
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- Pubblicato: Mercoledì, 23 Febbraio 2022 14:07
In questi giorni i media riportano con frequenza notizie sulla siccità in Piemonte.
Non è la prima volta e certo non sarà l'ultima. Anzi, gli effetti del cambiamento climatico porranno con sempre maggiore urgenza il tema della carenza d'acqua e della disomogenea distribuzione delle precipitazioni nel corso dell'anno.
Questa situazione causerà inevitabili impatti sulla popolazione, con rischio di razionamento della distribuzione in alcune zone e problemi per l'irrigazione delle colture agricole.
In questo contesto, nel cuore delle montagne della Valsusa e della Maurienne (in Francia) si verifica da anni un colossale spreco d'acqua.
Infatti, i lavori per la realizzazione del cunicolo esplorativo del TAV Torino-Lione, lungo 7 km, dal 2013 causano fuoriuscite d'acqua provenienti dalle falde intercettate dalle 'trivelle'.
I dati disponibili indicano una portata media di 102,6 litri/secondo. Su base annua, il volume d'acqua fuoriuscito equivale al fabbisogno di una comunità di 40.000 persone.
Analoghe sottrazioni e sprechi si verificano sul versante francese, dove i tunnel di servizio sono tre e asciugano le Alpi dal 2010.
Considerando che questi dati riguardano gallerie secondarie, di limitato chilometraggio e profondità, è ragionevole prevedere che lo scavo dei due tunnel principali, ciascuno lungo 57 km e che raggiungeranno maggiori profondità, causerà perdite d'acqua decisamente più rilevanti.
Forse Telt intende prendere alla lettera il tema della Giornata Mondiale dell’Acqua 2022 che si celebrerà il 22 marzo prossimo: acque sotterranee - rendere visibile l’invisibile, ma nella sostanza, sottrae l'acqua al suo ciclo naturale, rischiando così di compromettere interi ecosistemi.
E' sconcertante che questi “effetti collaterali” siano stati previsti in fase progettuale ed approvati dalle autorità competenti. Evidentemente sono stati considerati irrilevanti rispetto agli ipotetici e ampiamente discutibili benefici (per chi?) derivanti dalla realizzazione della “Grande Opera”.
E' sconcertante la distanza tra i dichiarati intenti dei vari organi di governo, locali e nazionale, volti al contrasto del cambiamento climatico e alla tutela delle risorse ambientali, e le azioni concrete che spesso, come in questo caso, vanno nella direzione opposta (nel PNRR il TAV è considerata opera prioritaria).
E' sconcertante che, finora, ciò sia avvenuto nella più totale indifferenza.
Si dovrà attendere che i rubinetti restino a secco prima che la nostra classe dirigente inizi ad agire seriamente, scevra da pregiudizi ideologici e senza la pressione di interessi economici, per la tutela del bene comune acqua?
Infatti, i lavori per la realizzazione del cunicolo esplorativo del TAV Torino-Lione, lungo 7 km, dal 2013 causano fuoriuscite d'acqua provenienti dalle falde intercettate dalle 'trivelle'.
I dati disponibili indicano una portata media di 102,6 litri/secondo. Su base annua, il volume d'acqua fuoriuscito equivale al fabbisogno di una comunità di 40.000 persone.
Analoghe sottrazioni e sprechi si verificano sul versante francese, dove i tunnel di servizio sono tre e asciugano le Alpi dal 2010.
Considerando che questi dati riguardano gallerie secondarie, di limitato chilometraggio e profondità, è ragionevole prevedere che lo scavo dei due tunnel principali, ciascuno lungo 57 km e che raggiungeranno maggiori profondità, causerà perdite d'acqua decisamente più rilevanti.
Forse Telt intende prendere alla lettera il tema della Giornata Mondiale dell’Acqua 2022 che si celebrerà il 22 marzo prossimo: acque sotterranee - rendere visibile l’invisibile, ma nella sostanza, sottrae l'acqua al suo ciclo naturale, rischiando così di compromettere interi ecosistemi.
E' sconcertante che questi “effetti collaterali” siano stati previsti in fase progettuale ed approvati dalle autorità competenti. Evidentemente sono stati considerati irrilevanti rispetto agli ipotetici e ampiamente discutibili benefici (per chi?) derivanti dalla realizzazione della “Grande Opera”.
E' sconcertante la distanza tra i dichiarati intenti dei vari organi di governo, locali e nazionale, volti al contrasto del cambiamento climatico e alla tutela delle risorse ambientali, e le azioni concrete che spesso, come in questo caso, vanno nella direzione opposta (nel PNRR il TAV è considerata opera prioritaria).
E' sconcertante che, finora, ciò sia avvenuto nella più totale indifferenza.
Si dovrà attendere che i rubinetti restino a secco prima che la nostra classe dirigente inizi ad agire seriamente, scevra da pregiudizi ideologici e senza la pressione di interessi economici, per la tutela del bene comune acqua?
VENUTE D’ACQUA* NEL CUNICOLO ESPLORATIVO DE LA MADDALENA (CHIOMONTE) PER LA LINEA FERROVIARIA AD ALTA VELOCITA’ TORINO-LIONE
Dati forniti da TELT in data 3 dicembre 2021
* venuta d’acqua = fuoriuscita improvvisa di una sensibile quantità d’acqua dalla parete di scavo, proveniente da una falda o da una sacca (fonte: Treccani)
23 Febbraio 2022.
Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
Comitato provinciale Acqua Pubblica Torino