Commissione Ambiente del Senato: riecco la "manina" privatizzatrice!
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- Pubblicato: Lunedì, 25 Novembre 2024 09:06
Quello che temevamo imminente solo pochi giorni addietro si è puntualmente verificato.
La possibilità di mettere sul mercato il 20% della partecipazione pubblica nelle "In House" che gestiscono il servizio idrico, uscita dalla porta del Consiglio dei Ministri, è rientrata dalla finestra della 8° Commissione Ambiente del Senato, dove le forze parlamentari stanno discutendo all'interno dell'iter di trasformazione del Decreto Legge, prodromico alla discussione in Aula.
Questa volta la "manina" privatrizzatrice è quella del senatore Adriano Paroli (in quota Forza Italia) il quale, con il suo emendamento, ripropone che le porte delle partecipate comunali si possano spalancare a soggetti privati ai quali "non spetti l'esercizio di alcun potere di veto o influenza determinante sulla società"....ma solo quello di trarre profitto dalla gestione del servizio!
Aspetto, questo, evidenziato anche dal Parere redatto dal Prof. Avv. Alberto Lucarelli, Ordinario di Diritto Costituzionale del Dipartimento di Giurisprudenza e dal Dott. Andrea Eugenio Chiappetta, Dottorando in Diritti Umani dell’Università degli Studi di Napoli Federico II per la discussione in essere in 8° Commissione Ambiente al Senato, sottolineando inoltre come il dispositivo presente nell’emendamento presenti profili di illegittimità in quanto l’entrata di soggetti privati di fatto produce il venir meno del controllo analogo da parte dell’Ente pubblico nei confronti della società partecipata, quello cioè che fa sì che l’azienda posseduta dalla Pubblica Amministrazione agisca come “braccio operativo” della stessa.
Oltre a continuare a monitorare i lavori parlamentari riguardanti questi passaggi che, denunciamo ancora una volta, hanno anche l'obiettivo di affossare definitivamente la volontà popolare espressa con il referendum del 2011, abbiamo inviato il testo della seguente lettera ai membri della Commissione Ambiente (e a tutti i Gruppi Parlamentari) perchè questo emendamento venga bocciato entro il termine della discussione.
Perchè si scrive acqua, ma si legge democrazia.
Oggetto: AS 1272 Conversione in legge del decreto-legge 17 ottobre 2024, n. 153, recante disposizioni urgenti per la tutela ambientale del Paese, la razionalizzazione dei procedimenti di valutazione e autorizzazione ambientale, la promozione dell'economia circolare, l'attuazione di interventi in materia di bonifiche di siti contaminati e dissesto idrogeologico
Vi scriviamo in relazione alla discussione che si sta svolgendo all’interno dell’8° Commissione del Senato a proposito dell’oggetto riportato sopra.
Abbiamo visto che, tra gli altri, è stato presentato un emendamento al testo, il 3.22, a firma del sen. Adriano Paroli, che prevede la possibilità di ingresso di soggetti privati nelle società a totale capitale pubblico, tema che ci risulta essere stato presente nelle bozze preparatorie del DL 153 e poi espunto nella versione approvata dal Consiglio dei Ministri.
Vi facciamo presente che, dal nostro punto di vista, tale ipotesi, da una parte, risulta del tutto estranea rispetto all’oggetto del decreto-legge, visto che ragiona sulle forme di affidamento del servizio idrico, e, dall’altra si configura come una palese violazione dell’esito referendario del 2011 relativo al servizio idrico e agli altri servizi pubblici locali e, dunque, per noi, completamente inaccettabile.
Vi invitiamo pertanto ad intervenire perché l’emendamento suddetto venga rigettato, conformandosi così all’espressione della volontà popolare.
Infine, Vi alleghiamo un parere pro bono redatto in proposito dal Prof avv. Alberto Lucarelli, Ordinario di Diritto Costituzionale Università degli Studi di Napoli Federico II, e dal Dott. Andrea Eugenio Chiappetta, Dottorando in Diritti Umani Università degli Studi di Napoli Federico II, chiedendo al Presidente dell’8° Commissione del Senato di considerarlo come documento acquisito.
Certi di un Vostro riscontro in proposito, inviamo cordiali saluti.