Forum Italiano dei Movimenti per L'Acqua

Notizie Nazionali

Comune di Verona: sì alla moratoria

arena_verona Il Consiglio Comunale di Verona nella seduta del 25 novembre scorso ha approvato all'unanimità una mozione di moratoria sulle scadenze previste dal Decreto Ronchi e sulla normativa di soppressione delle Autorità d'Ambito Territoriale.

 

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Nel Lazio, arsenico e vecchi interessi

arsenicovecchidi Andrea Palladino

La macchina fumante delle emergenze e delle leggi speciali sta scaldando i motori. La decisione della Commissione europea di non accettare più deroghe per gli alti limiti di arsenico in 128 comuni d'Italia - con in prima fila la regione Lazio - sembra aver colto impreparato il governo. Eppure i limiti di legge sul massimo contenuto del metallo cancerogeno sono in vigore dal 2001. Nove anni affrontati con deroghe ed emergenze, la stessa risposta che ancora oggi ministero della Salute e regioni stanno preparando. Il governatore della Regione Lazio Renata Polverini ha annunciato che tra poche settimane verrà individuato un commissario straordinario, pronto a firmare ordinanze con i poteri della protezione civile, saltando, cioè, buona parte dei controlli.

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Il diritto all'acqua è sancito dalla Costituzione

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Il tribunale di Castrovillari ha accolto il ricorso del comune di San Lorenzo in Vallo in cui l'ente locale chiedeva di ripristinare immediatamente la fornitura d'acqua a tutta la popolazione che era stata tagliata dalla Sorical Spa a causa di un debito contratto con il Comune. Un atto significativo perché il Tribunale dichiara che la Sorical ha violato l'articolo 2 della Costituzione. “La somministrazione dei servizi essenziali è volta a soddisfare i bisogni primari aventi fondamento costituzionale nella tutela di diritti inviolabili come il diritto all'acqua potabile”. Il Tribunale, inoltre, sancisce il principio per cui la morosità dell'utente non è ragione sufficiente a soddisfare la sospensione della fornitura di un bene primario come l'acqua. I Tagli alla fornitura sono quindi dichiarati illegittimi.

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Solidarietà agli studenti in mobilitazione

studentiNoi, donne e uomini dei movimenti dell'acqua, difendiamo da anni un bene che scorre libero e trasparente. Per questo non possiamo che essere totalmente solidali con gli studenti e le studentesse, ai ricercatori e alle ricercatrici, che in questi giorni si stanno mobilitando in tutta Italia a difesa della formazione e dell'istruzione pubblica e libera. Il loro movimento scorre libero nelle strade delle nostre città e sta rappresentando una risposta concreta a chi dubita che ci sia ancora chi si batte per il proprio futuro, libero da ricatti, precarietà e profitti fatti sulla vita delle persone. Con loro siamo stati nei giorni passati e, ancor di più, lo saremo nei prossimi giorni in difesa dei diritti di tutti e di tutte, a partire dal 4 dicembre, giornata di mobilitazione nazionale per l'acqua pubblica in cui il popolo dell'acqua tornerà in piazza in tutta Italia.

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Acqua pubblica, una soluzione all'italiana

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di Alberto Lucarelli

La sentenza della Corte costituzionale che ha respinto il ricorso delle Regioni contro la privatizzazione dei servizi idrici da una parte non sembra voler tener nel giusto conto i più recenti processi evolutivi del diritto comunitario, dall'altra sembra argomentare con una tecnica prigioniera di un certo utilizzo del diritto amministrativo, insensibile ai principi costituzionali, sia di derivazione europea che di derivazione interna, ovvero a quel diritto pubblico europeo dell'economia che faticosamente, attraverso nuove categorie giuridiche («principi costituzionali europei», beni comuni), sta cercando di imporsi, democratizzando gli spazi pubblici, in particolare gli spazi tesi al diretto soddisfacimento dei diritti fondamentali, come nel caso dei servizi pubblici essenziali.

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Rassegna stampa sullo scandalo arsenico

giornali

Trovate qui la rassegna stampa di oggi sul caso arsenico e qui l'ottimo articolo di Paolo Rumiz uscito su Repubblica. Per chi si fosse perso qualcosa ci spiega tutto Luca Martinelli nel suo pezzo su Altreconomia.

Acqua privata, acqua inquinata

 teschioLa notizia della scadenza della deroga concessa dalla Commissione Europea e ignorata dalle istituzioni è di una gravità senza precedenti. Si continua ad erogare acqua inquinata, acqua all'arsenico, acqua nociva. Il regime delle deroghe era stato deciso per permettere alle compagnie che gestiscono l'acqua un piano di rientro nei valori consentiti dalla legge. Il fine, nelle intenzioni di Bruxelles, era quello di eliminare le cause dell'inquinamento o per investire installando sistemi di potabilizzazione in grado di riporta l'acqua erogata entro i parametri definiti dal decreto 31/2011. Per questo sono state concesse tre deroghe da 3 anni ciascuna, a partire dal 2001. Il tempo è scaduto, l'acqua è ancora inquinata.

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Scandalo arsenico sulla stampa

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Terra del 17 novembre, del 18, del 19 e del 20
Il Manifesto del 18 novembre

Lettera di un alluvionato veneto

alluvione_veneto1Mi sento un fantasma mentre guardo con rabbia e paura le acque del Fiume Tesina invadere ancora una volta i  campi di Trambacche. Il livello del Bacchiglione è altissimo, spaventoso. Questa terra, questa casa, rappresentano il sogno di tutta la mia vita, realizzato con mutuo e grandi sacrifici. L’alluvione del 1° novembre ha portato via le mie 9 caprette, le mie due asinelle, il pony e quasi tutte le galline che si erano rifugiate sugli alberi. Amici, fratelli, non semplici animali. Ho cercato di salvare i miei animali e ho rischiato di annegare. Era terribile sentire le caprette piangere come bambini mentre le acque vorticose e scure del Bacchiglione se le portava via.

L'acqua privata fuori legge

arsenico-nella-falda-chiusa-discarica-bariLa Commissione Europea, con una decisione del 28 ottobre 2010, ha negato la deroga ai limiti di legge per l’Arsenico richiesta dalla Regione Lazio per molti comuni delle province di Roma (zona Castelli romani), di Latina e di Viterbo. Giudichiamo stremamente grave che la notizia sia stata nascosta per quasi venti giorni, mentre la Regione Lazio e le Asl cercavano goffamente di rassicurare la popolazione. Ora ci sembra chiaro che i cittadini non potranno pagare un servizio che viene fornito non a norma di legge. Diciamo poi basta alla mancanza di trasparenza su questioni che riguardano la salute dei cittadini. Sono anni che chiediamo alle ASL le analisi delle acque e ci vengono negate per futili motivi, mentre le nostre richieste di informazioni alla Regione Lazio circa i piani di rientro sono state per mesi ignorate.

volantino Acqua pubblica2018