Forum Italiano dei Movimenti per L'Acqua

Notizie Nazionali

World Water Forum: attivisti italiani fermati

foto_MarsigliaComunicato stampa

Durante la prima giornata di lavori del World Water Forum di Marsiglia gli attivisti dell'acqua bene comune sono stati circondati dalla polizia, che li tiene tuttora bloccati nei pressi dell’entrata del forum ufficiale. Nel frattempo almeno una decina di persone, tra cui anche Caterina Amicucci (CRBM) e Marek Rembowski (Amisnet) sono stati fermati e portati al commissariato Eveché, dall’altra parte della città, con il solo scopo di non farli partecipare alla conferenza stampa di apertura del Forum. Gli attivisti, tutti muniti di regolare accredito stampa, sono stati poi rilasciati senza ricevere particolari spiegazioni in merito a quanto accaduto. Guarda le foto

Clini, non si scherza con la democrazia!

logo-Obbedienza-civile_piccoloComunicato stampa

Nell'incontro che il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua ha avuto con il Ministro Clini lo scorso 23 febbraio, il Ministro si era impegnato ad intervenire presso l'Authority dell'Energia e del Gas affinché fosse tolta da subito la remunerazione del capitale dalle bollette e ad avviare un confronto, con il Forum stesso, sul finanziamento del servizio idrico e sull'adeguamento della tariffa agli esiti referendari.

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La democrazia dell'acqua sta vincendo anche a Madrid

MadridDopo un anno e mezzo di mobilitazioni sindacali, popolari e cittadine, di cortei e dibattiti in tutta la Comunità di Madrid, domenica 4 marzo a Madrid e nei comuni limitrofi si è tenuta una consultazione popolare autorganizzata ed indetta dalla Piattaforma contra la Privatizacion del canal Isabel II°, dal Movimento M-.15 ( Indignados ) e da vari collettivi sociali e politici.

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Appello "Presidente Dilma: Vieta il nuovo Codice Forestale!"

urlIl Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua aderisce all'appello "Presidente Dilma: Vieta il nuovo Codice Forestale!"

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Vicini a Luca Abbà e al Movimento No Tav

notavIl Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua è vicino in queste difficili giornate di lotta ai cittadini della Val Susa e al Movimento No Tav, vittime ancora una volta di un linciaggio mediatico che vuole inquadrare le mobilitazioni popolari della Valle come laboratorio di violenze, all’unico scopo di negarne la profonde ragioni di merito.

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Clini scrive all'Authority: niente profitti

Ministero-ambiente
Comunicato stampa
Ora Autorità d'ambito e gestori devono rispettare la volontà popolare

Lo aveva promesso durante l'incontro del 23 febbraio con il Forum italiano dei movimenti per l'acqua, e il ministro dell'Ambiente Corrado Clini ha inviato ieri all'Autorità per l'energia elettrica e il Gas e ai presidenti delle Regioni una lettera inequivocabile: "Desidero segnalare l'esigenza di dare attuazione a quanto stabilito dalla Corte Costituzionale, con la sentenza 26/2011, in merito all'abrogazione del comma 1 dell'articolo 154 del D.lgs 152/06, relativo all'adeguata remunerazione del capitale investito, così come stabilito dal DPR 18 luglio 2011 n. 116. Si ritiene infatti che il provvedimento in materia tariffaria debba essere adottato anche nelle more dell'emanazione del DPCM attuativo di cui all'articolo 21, comma 19 del DL n. 201 del 6 novembre 2011, convertito in legge n. 214 del 22 dicembre 2011".

Fermiamo la costruzione della diga di Quimbo in Colombia, fermiamo l'Enel

FERMIAMO LA COSTRUZIONE DELLA DIGA DI QUIMBO IN COLOMBIA
FERMIAMO L'ENEL
Giovedì 16 febbraio presidio a Roma sotto la sede dell'Enel
Dal 4 gennaio i comitati locali riuniti nell’associazione Assoquimbo presidiano il territorio del dipartimento di Huila, in Colombia, per bloccare la costruzione della diga che inonderà 8.500 ettari delle terre agricole più fertili del paese -  6 i comuni coinvolti - e pregiudicando un territorio ricco di biodiversità, naturali e culturali, e abitato da circa 3.000 persone.
Il blocco dei movimenti colombiani intende anche fermare lo scavo imminente di un tunnel di 400 metri  che dovrebbe permettere la deviazione disastrosa del fiume Magdalena per il 20 febbraio. Le multinazionali Enel-Endesa hanno comandato all’esercito antisommossa di sgombrare in queste prossime ore il territorio dai manifestanti.
In appoggio ai movimenti colombiani è stato convocato un presidio giovedì 16 alle 14 - 17 , davanti la sede nazionale Enel Spa in viale R.Margherita/angolo via Savoia a Roma
Aderiscono:
Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
Yaku; Cobas; comitato Carlos Fonseca Roma; Spazio sociale ex 51
In questi giorni l’epilogo del conflitto che vede contrapporsi da 4 anni da un lato la controllata ENEL – ENDESA e dall’altro le comunità residenti e resistenti che verranno sfollate per aprire spazio a un mega progetto idroelettrico dal valore di 837 milioni di dollari fino al 2014.
Il Quimbo, questo è il nome della diga che le multinazionali italo spagnole pretendono costruire, è una gigantesca opera che inonderà 8.500 ettari delle terre agricole più fertili del paese, per produrre energia destinata all’esportazione e a coprire il fabisogno energetico interno, che si prevede incrementerà in maniera esponenziale con la conversione in atto del territorio colombiano in una enorme miniera a cielo aperto.
Sono 4 anni che le comunità del Huila, la regione dove sorgerà la diga, protestano, si oppongono pacificamente e legalmente alla distruzione delle loro esistenze, della sicurezza alimentare del paese e di una valle bellissima, riserva di protezione della Amazzonia. Lo hanno fatto portando avanti con assiduità e insistenza le proprie ragioni, scontrandosi contro il muro di gomma di una burocrazia e di un mondo politico che non vogliono capire. O forse che hanno capito benissimo e si sono schierati, anche a costo di violare le stesse norme costituzionali colombiane. La Contraloria, un ente di controllo statale, ha già aperto una indagine contro le autorità ambientali e contro lo stesso ministro di ambiente, riscontrando pesanti irregolarità nella concessione dei permessi per la realizzazione della idroelettrica. Ma i tempi di indagine sono lunghi.
Il 20 febbraio Enel e Endesa devieranno il corso del Magdalena, il più grande fiume colombiano, causando un danno irreparabile.
Le comunità resistono, si sono accampate nella zona dei lavori, per impedire il danno, dicono che non se ne andranno da lì. Da un lato ci sono centinaia di persone, pescatori, costruttori, braccianti, contadini e mezzadri, accampati lungo il fiume. Dall’altro buldozer, scavatrici, luci che illuminano a giorno il cantiere degli italiani e degli spagnoli. In mezzo esercito e ESMAD, i tristemente famosi squadroni antisommossa colombiani che dalla loro creazione ad oggi, hanno ucciso decine di persone reprimendo il dissenso. L’impresa ha richiesto l’intervento dell’esercito e degli antisommossa. Lo sgombero è previsto per oggi, martedi 14 febbraio.
LA PAGINA WEB DELLA IMPRESA EMGESA ( ENEL – ENDESA )
SOTTOSCRIVI LA PETIZIONE
PATAGONIA SENZA DIGHE - La pagina web che denuncia le politiche
energetiche dell’ENEL e delle multinazionali dell’ENERGIA in Cile
www.patagoniasenzadighe.org

Diga_El_QuimboGiovedì 16 febbraio presidio a Roma sotto la sede dell'Enel Dal 4 gennaio i comitati locali riuniti nell’associazione Assoquimbo presidiano il territorio del dipartimento di Huila, in Colombia, per bloccare la costruzione della diga che inonderà 8.500 ettari delle terre agricole più fertili del paese -  6 i comuni coinvolti - e pregiudicando un territorio ricco di biodiversità, naturali e culturali, e abitato da circa 3.000 persone. Il blocco dei movimenti colombiani intende anche fermare lo scavo imminente di un tunnel di 400 metri  che dovrebbe permettere la deviazione disastrosa del fiume Magdalena per il 20 febbraio. Le multinazionali Enel-Endesa hanno comandato all’esercito antisommossa di sgombrare in queste prossime ore il territorio dai manifestanti.  

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27 e 28 febbraio - Scrivi anche tu ai Senatori della Commissione Industria

referendum-non-si-toccaMentre i lavori parlamentari sul decreto liberalizzazioni navigano a vista, si moltiplica la presentazione di emendamenti che si incuneano per mettere sotto scacco il voto referendario.
Il 27 e 28 febbraio la Commissione Industria del Senato lavorerà sul decreto liberalizzazioni e deve ancora discutere l'art. 25 (quello relativo alla disciplina dei servizi pubblici locali), mentre il testo dovrebbe andare in aula mercoledì e giovedì.
Chiediamo a tutte e tutti di passare dall'attenta vigilanza all'azione concreta.
Ripartiamo con un'azione di pressione per chiarire a tutte e tutti che il voto referendario degli italiani non è stato uno scherzo e che ogni tentativo di annullarlo troverà la mobilitazione sociale diffusa e pronta a contrastarlo. Indietro non si torna!

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I privatizzatori ci riprovano!

referendum-non-si-toccaGiù le mani dai referendum e dalla democrazia

Comunicato stampa


Mentre è in corso la discussione nella Commissione Industria Commercio e Turismo del Senato sul decreto liberalizzazioni il Forum Italiano dei Movimenti per l'acqua scrive a senatori e senatrici denunciando l'ennesimo tentativo di cancellazione dell'esito dei referendum dello scorso 12 e 13 giugno.

Il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua esprime solidarietà a Il Manifesto

Il_ManifestoComunicato stampa
Il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua

La gravissima crisi economica del Manifesto che ne mette a rischio l'esistenza è un grave pericolo per il pluralismo dell'informazione del nostro Paese.

Il Forum Italiano di Movimenti per l'Acqua esprime solidarietà ad un giornale che ha accompagnato la lotta per ripubblicizzazione passo dopo passo, che ha fatto parte del comitato promotore dei referendum di giugno, che ha rappresentato e rappresenta un punto di riferimento per gli attivisti dell'acqua bene comune.

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volantino Acqua pubblica2018